L’ Altro Sono

L’ensemble “L’ Altro Sono” è un progetto ideato e diretto dalla musicologa ed etnomusicologa Placida Staro, nota come violinista tradizionale.
Nel 2009 rese “sonoro” un progetto fino a quel momento di analisi teorica, ipotizzato negli anni ’70 e ’80 ma mai realizzato compiutamente.
Il tema di questo ensemble è il collegamento tra il repertorio e la prassi esecutiva da danza ancora esistente nella tradizione popolare della Valle del Savena e quanto ci è stato tramandato, attraverso la letteratura musicale della pratica delle arie da danza in corti, pratica liturgica e paraliturgica.
Vengono quindi messe a confronto, sovrapposte, confrontate le due mentalità, quella del musicista da ballo dell’Appennino bolognese, e quella del musicista “da concerto” che oggi reinterpreta i documenti scritti del passato.
Un filo diretto collega, nei secoli dal XVI al XX, i suonatori tradizionali della Valle del Savena con i musici di corte e di cappella.
Nelle città attraverso bandi pubblici, in tempi moderni impresariato, e nei paesi attraverso scuole e pratica consuetudinaria, gli stessi suonatori – in particolare quelli degli ensemble di archi -, servivano le feste di piazza, le veglie nelle case, le sacre funzioni e le occasioni paraliturgiche. Alla funzione, alla processione, seguiva la festa da ballo, senza soluzione di continuità fino ai tempi nostri.
Le arie da danza, così amate dalla popolazione, divennero quindi temi o schemi su cui venne basata la pratica dell’elaborazione e dell’improvvisazione di musici, una pratica testimoniata dal XVI secolo in poi.
I temi melodici, o la linea di basso di quattro danze che sono ancor oggi cardine del repertorio della valle del Savena, Ruggero, Bergamasco, Spagnoletto, Barabén – passarono attraverso i travestimenti spirituali e i “contraffacta” di convento in convento, di corte in corte, fino a diventare caposaldi inevitabili di manuali didattici e della letteratura
musicale, da Biber, a Bach, a Vivaldi, e nei secoli successivi. Lo stesso accade con altre arie musicali meno note, ma di cui è stato possibile rinvenire tracce nella letteratura musicale.

Il progetto è diventato musica grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei Suonatori della Valle del Savena, di
Elisabetta Dalla Valle e dell’Ensemble di musica antica “Cappella Musicale SS. Cosma e Damiano”.
Dal 2011 e 2012 l’organista e clavicembalista Fabiana Ciampi e la violinista Katia Ciampo, hanno aggiunto il
proprio contributo. Attualmente l’ensemble riunisce diciassette musicisti accomunati dalla passione per il suono
degli strumenti acustici e storici e dalla ricerca sulle modalità esecutive.

Banchieri, Gl’amanti morescano
La Bergamasca

Tre sono i progetti fin’ora realizzati in concerti, spettacoli e presentazioni:

  1. Una musica, tanti soni – il percorso delle arie della tradizione da ballo nella musica colta – (due programmi)
  2. Concerto d’altri soni – confronti tra arie da danza e arie da “sonata”.
  3. Transizioni – Citazioni della pratica da ballo nella pratica concertistica, liturgica e paraliturgica
    Due brani eseguiti dall’ensemble sono stati pubblicati nel CD ” E’ qui la festa?”
    Nota ed. Udine 2012.

Per informazioni : Elisa Lorenzini [email protected]